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Cenni Storici
La prima menzione di questo luogo con il nome di Furtinagum è del 758. Nel 1164 Federico Barbarossa assegna Fortunago a Obizzo Malaspina, marchese di Liguria, poi la storia di Furtunago diviene oscura. Tra alterne vicende, nel 1403 il feudo venne acquistato all'incanto da Jacopo Dal Verme il cui nipote, Pietro, ricevuta l'investitura di conte da Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano verrà fatto avvelenare da Ludovico il Moro nel 1485, il quale donerà Fortunago a Gerolamo Riario, signore di Imola e Forlì. Il feudo passerà di mano numerose volte fino al 1548 quando finalmente entra nelle proprietà di Cesare Malaspina.
Da Vedere
Da non perdere il borgo antico fortificato, il palazzo del comune--antico edificio già sede dei marchesi Malaspina, e l'oratorio del 1600 dedicato a Sant'Antonio e la chiesa di San Giorgio con il bel portico e la facciata del 1644. Sul fianco sinistro, nei pressi del campanile, sotto un altro portichetto, vi è un affresco del secolo XV rappresentante la Vergine. All'interno della chiesa a tre navate numerose le opere d'arte risalenti al secolo XVII. Del castello rimangono poche tracce consistenti nei resti interrati di una torre rettangolare della seconda metà del secolo XV.
Non ci si aspetti di trovare, in questo paesello, particolari tesori architettonici e storici.
C'è, è vero, una torre, che è quel che resta dell'antica rocca, insieme a un tratto di mura. C'è la chiesa parrocchiale della seconda metà del Cinquecento. C'è un oratorio risalente al XVII secolo. Ma l'ingresso nell'Olimpo dei Borghi più belli d'Italia Fortunago lo deve a un attento e funzionale recupero delle atmosfere del passato.